martedì 25 gennaio 2011

Gruppo e sue caratteristiche.

Il gruppo nel tempo si identifica come già detto anche come gruppo di studio o di lavoro oppure di entrambe le cose. Pensiamo ad esempio al percorso della materia Psicologica, dei tentativi per affermarsi e per imporre le sue metodologie e di come i vari Piaget, Binet e Simon nel tempo abbiano portato un loro modo di operare staccandosi dal Padre della Psicanalisi. Non di secondaria importanza è il tentativo delle varie discipline, che inizialmente operarono con la Psicologia, ma che dopo vari tentativi diventarono autonome anche per competenze, un esempio è dato dalla Psicologia dell'Educazione che studia l'apprendimento scolastico mettendo in discussione i vecchi metodi della psicologia tradizionale che quando studia l'apprendimento non sempre lo fa considerando l'ambiente in cui l'alunno è inserito; per esempio non considera il contesto culturale in cui l'individuo opera. Tutto ciò è frutto di numerosi studi e di gruppi che hanno lavorato per confrontarsi seriamente ponendo un'obiettivo come base del loro percorso. Essere educatori oggi è saper conoscere sia a livello teorico che pratico il contesto nel quale si è inseriti, saper valutare con strumenti culturali idonei tematiche sempre più complesse.
Il gruppo come base di lavoro per il riconoscimento dei diritti della persona.

lunedì 24 gennaio 2011

Le Definizioni a prevalente centratura sul collettivo.

"Questa prospettiva pone un accento forte sulla dime da esidnsione della pluralità di persone aventi uno scopo comune con un sistema di regole più o meno condiviso, con ruoli reciproci e interdipendenti, impegnate a interagire"

R.E. Bales(1950) T.M. Newcomb (1951) M.S. Olmsted (1959)
Slide Professoressa M. De Rossi Università di Padova

Le definizioni a prevalente centratura sul collettivo
  • A. Small (1905). Il termine "gruppo" è utile a designare sociologicamente qualsiasi numero più o meno grande di persone, tra le quali si trovino esistere tali rapporti per cui occorra considerarle assieme... ogni numero di persone i cui rapporti reciproci siano tali da esigere attenzione
  • G.C. Homans (1950). Un gruppo è definito dall'interazione dei suoi membri, ... E' quindi possibile contando proprio le interazioni, costruire una mappa che distingue quantitativamente un gruppo dagli altri
  • R.E. Bales (1950). Un piccolo gruppo si definisce come un numero qualsiasi di persone impegnate nell'interagire l'una con l'altra durante un incontro faccia a faccia o una serie di tali incontri, nei quali ogni membro riceve, di ogni altro membro, un'impressione o percezione sufficientemente distintiva.

Slide Profess. M. De Rossi Docente Università di Padova

sabato 22 gennaio 2011

DEFINIZIONE DI GRUPPO

La Prospettiva Psicosociale permette di trovare intersezioni e integrazioni tra:
  • Dimensione psicologica: centrata sulla soggettività
  • Dimensione sociologica: più centrata sulla gruppalità

GRUPPO

come "Il luogo della relazione" fra due polarità:

  • la mente, sede dei processi affettivi e cognitivi,
  • il sociale, costituito da livelli organizzativo-istituzionali, culture, ideologie, valori

La definizione di gruppo a prevalente centratura individuale:

Le definizioni di orientamento "psicologico" tendono ad identificare il gruppo come "un aggregato di persone in relazione, in ragione dei desideri, delle mete e dei bisogni di cui ciascuno individualmente è portatore".

La centratura è sulla comunicazione intersoggettiva, a carattere prevalentemente affettivo, più che su regole, scopi comuni e compiti.

W.DOISE, J.DESHAMPS, G.MUGNY (1977) J.MAISONNEVUE (1973) R.B. CATTEL(1951)

SLIDE TRATTE DALLE FOTOCOPIE DELLA PROFESS. MARINA DE ROSSI

lunedì 10 gennaio 2011

Il gruppo nella nostra cultura.

"La società di massa comporta sempre di più una forte manipolazione delle coscienze, ai fini della cattura del consenso, dell'accettazione del consenso, dell'accettazione di quella politica, di quel prodotto, di quei valori ecc. Oggi, inoltre, ci sono macchine sempre più raffinate che assediano e intaccano la libera scelta dell'individuo in ogni suo atto, da quello più squisitamente culturale e politico, a quello più banale dell'acquisto di un bene. Lo styling e il design fanno sì che oggi più che acquistare una poltrona, si vada ad acuistare una "Frau", più che un maglione, si cerchi un "Versace". Tutte queste sollecitazioni aggrediscono l'individuo e i gruppi sociali e ne determinano motivazioni e attese, gratificazioni e frustrazioni, che costituiscono, in gran parte, la "cultura" dell'uomo contemporaneo. Stati e ruoli vanno reinterpretati alla luce di queste sollecitazioni che rivoluzionano il mondo stesso dei valori, quindi le modalità stesse di aggregazioni degli individui. La costituzione della coppia, dei gruppi amicali e dei gruppi professionali, le scelte politiche e sociali sono profondamente influenzate, dalle modalità con cui attribuiamo e riconosciamo valori. E si tratta di modalità indotte da sollecitazioni che passano attraverso gli aggregati maggiori, nazioni e classi, per le quali allora le interpretazioni ottocentesche finiscono con il sapore di arcaico. Lo studio dei gruppi e dei loro comportamenti non è, quindi, un qualcosa di gratuito, o solo una necessità di specialisti, di operatori socioculturali e di terapeuti, va invece considerato uno strumento di analisi dell'uomo contemporaneo e della società. In ambito educativo e formativo, il gruppo di lavoro costituisce una grande opportunità di situazioni collaborative che possono essere utilizzate a fini apprenditivi e socializzanti.48"49

48. M. Tiriticco (a cura di), La socializzazione e l'educazione nei piccoli gruppi, Quaderno n. 7, Maggioli Ed., Rimini, 1987, pp.11-15 (Collana Scuola/Lavoro, diretta da R. di Nubila).
49. Renato D. Di Nubila "Dal Gruppo Al Gruppo di Lavoro" La formazione in Team: la conduzione, l'animazione, l'efficacia Tecom Project Editore Multimediale pag. 36-37

venerdì 31 dicembre 2010

L'organizzazione del gruppo.

Tutti gli studi di tipo organizzativo hanno creduto opportuno porsi il problema delle reazione dei singoli e dei gruppi all'interno di una organizzazione. Ogni singola persona, si sa, si forma un'idea più o meno precisa dell'organizzazione e lo manifesta con quello che fa, nelle relazioni con gli altri, nell'interpretazione degli obiettivi, nel descrivere il proprio lavoro, nei giudizi sui comportamenti da assumere sul lavoro, sui prodotti, sulla funzionalità dei servizi.Siamo così davanti a rappresentazioni mentali prima e sociali poi. Queste rappresentazioni diventano, così, punti di partenza per l'azione, per la gestione di scelte nella e sulla organizzazione stessa; esse costituiscono un presupposto da portare alla luce del giorno, da cui possono emergere indicazioni per l'analisi dei comportamenti organizzativi.32 - 33


32 G. Bateson, Mente e Natura. Un'unità necessaria, Adelphi, Milano, 1984, p.87.
33 R. Di Nubila Dal Gruppo Al Gruppo di Lavoro, Tecom Project, 2005, p.31.

lunedì 20 dicembre 2010

Il gruppo.

Il Natale è la festa della famiglia e quindi anche del gruppo poiché la famiglia è il primo nucleo sociale con il quale l'individuo si trova ad interagire. Famiglie numerose presenteranno gruppi più allargati vivaci pieni di gioia ma anche di dolori con la volontà però di stare insieme e di affrontare insieme le problematiche che possono toccare ogni membro della famiglia. Il Natale é un momento di grande emozione per il gruppo famiglia, un momento spensierato per i bambini che aspettano che Babbo Natale esaudisca i loro desideri portandogli dei regali che gli adulti si preparano ad acquistare travestendosi se necessario anche da Babbo Natale. Il Natale é un momento in cui il gruppo famiglia si incontra per condividere emozioni con nonni, zii, genitori, fratelli, sorelle, figli, nipoti.. Il Natale è la festa del gruppo e senza gruppo non si può vivere. Buon Natale a tutti.

mercoledì 15 dicembre 2010

Gestire un gruppo.

Per saper gestire un gruppo e prima ancora per definire meglio la propria persona e professionalità all'interno di un gruppo di lavoro, è fondamentale la chiarezza degli obiettivi educativi e la suddivisione dei compiti dei membri dell'equipe multidisciplinare. L'analisi del contesto, l'esposizione chiara e precisa con la conseguente esposizione ben definita degli obiettivi può essere un modo per facilitare i rapporti tra i membri del gruppo. Accade spesso per gli operatori del sociale che i loro dirigenti facciano riferimento a modelli di consumo (commerciali, che cercano solo il consenso) e che chiedano esclusivamente questo a delle figure professionali che hanno come obiettivo prioritario il modello di scambio e cioè quel modello che mette al primo posto l'azione educativa senza generare dipendenza. Un progetto educativo può anche finire, anzi deve finire senza però cadere nel nulla. La fase progettuale deve tenere conto anche della durata di un progetto che non può essere eterno, e non può generare dipendenza tra educatore ed educando. Il modello di scambio è quel modello che tiene conto dell'importanza dell'azione pedagogica ed è ben riusciuto quando si riesce ad un certo punto a dare un "taglio" permettendo così all'altra parte di diventare autonoma nella gestione degli obiettivi proposti.